Lavoro Interno, Accettazione, Autocontrollo, Agire nella consapevolezza, Trasmutazione emozioni negative

Scelte.

Nell'attimo in cui assistiamo, o siamo protagonisti, di un evento esterno ci soffermiamo a pensare o a reagire di "istinto".
Preoccuparsi di ciò che avviene fuori e rimanere nello stato in cui siamo (nel momento in cui veniamo a contatto con tale evento), facendosi prendere la mano, non gioca affatto a nostro vantanggio.
Tenderemo sempre a fare quello che riteniamo più spontaneo, quello che siamo portati a fare tutti i giorni, ad attuare una difesa automatica, senza esserne coscienti, ma dal momento che siamo squilibrati internamente e psicologicamente, sarebbe un errore lasciar prendere il sopravvento alla mente o a qualsiasi parte di noi istintiva venuta fuori in quell'istante (il famoso "Non ero io in quel momento").
Chi agisce contrariamente alla mente lo fà con il cuore, ma anch'esso è nascosto da un velo di condizionamenti, per questo, spesso, non riusciamo a metterci in contatto con lui.
Capita quindi, molte volte, di non scegliere affatto noi dando retta alla mente o ai propri istinti inferiori, non riusciendoli a dominare, ma piuttosto a qualche parte di noi non ben identificata e che, in quel momento, è uscita per padroneggiare o perchè si è sentita presa in causa.


Lavorare Interiormente.

Lavorare interiormente è la scelta più plausibile per diventare coscienti delle scelte che si fa, invece di esserne vittima ed arrivare al punto di dire:"Ma cosa ho fatto..".
Essere coscienti significa diventare padroni di noi stessi e delle situazioni.
Essere coscienti nelle proprie azioni e trasmutare le emozioni è il primo passo.
Ovviamente tutto questo non avverrà senza prima aver preso in esame cosa avviene intorno a noi e dentro di noi.


Non ripudiare, accettare per poi agire.

Appena siamo partecipi di qualche evento, che a noi non piace, tendiamo a ripudiarlo e a scacciarlo, poichè esso non è in contatto con la nostra visione delle cose e/o perchè non sentiamo di appartenergli.
Se vi dico che quello che vediamo ogni giorno è parte di noi vi spaventereste, quello che però vi posso dire è che ogni evento accade per un motivo.
Il motivo ovviamente non è uguale per tutti e ognuno ha il suo perfetto incontro con tali eventi.
Ma se qualcosa vi turba interiormente evidentemente è dovuto a una parte di voi che si rifiuta di accettare quella determinata cosa.
E' su questo che bisogna lavorare, ma prima bisogna accettare completamente quello che vediamo, anche se è in contrasto con la nostra visione.
Se comprendiamo che tutto quello che viene ai nostri occhi accade per una ragione, come un messaggio, una spia d'allarme interna, saremo capaci di accettare senza giudizio quello che ci viene posto davanti e questo ci permette di lavorare al meglio internamente.
Accettazione non vuol dire lasciare tutto com'è, ma comprendere meglio ciò che ci circonda, indipendentemente da ciò che si vede e si percepisce personalmente.

Dopo ci sarà la possibilità di agire coscientemente.
L'accettazione è cogliere le cose per come realmente sono.


Agire nell'aver compreso. Trasmutazione emozioni.

Dopo aver compreso ciò che ci succede possiamo agire coscientemente, senza far sì che la rabbia, il disgusto e l'odio, come qualsiasi altra emozione incontrollata, prendino il sopravvento.
Dovrete essere padroni delle vostre azioni, calmare la mente prima di agire, osservando la situazione e i vostro pensieri.
Osservare sopratutto le vostre emozioni, lasciandole fluire e non reprimerle.
Osservandovi in ogni momento capirete cosa và e cosa non và in voi.
Quando la vostra mente sarà lucida e non vi farete prendere dal panico, dalla paura e da emozioni negative (rabbia, rancore, odio ecc.., molto spesso attribuite ad azioni che portano inevitabilmente a commettere gesti controproducenti per gli altri e per noi sopratutto), sarete in grado di agire in modo consapevole, evitando di causare Re-azioni incontrollate e vittime dell'incoscienza.
(Le emozioni positive sono altrettanto dannose, poichè, anch'esse, sono illusorie e passeggere, portandoci a non riflettere se quella determinata cosa è effettivamente utile a noi o il perchè in quel momento ci sentiamo in quel modo. Emozioni e sentimenti sono due cose separate. I sentimenti sono più elevati e risuonano ad un grado più alto).

Lasciar fluire le emozioni senza riconoscersi in esse e credere di essere "loro, è molto importante per riusciure a placare la mente e sentire il nostro corpo. Non bisogna tentare di cacciarle o ripudiarle, ne soffocarle o reprimerle, sono comunque lì per farci comprendere un dato fenomeno che è avvenuto in noi.

Può sembrare tutto questo qualcosa di impossibile ma se impareremo a dominare la propria natura egoica, o inferiore, non divenendo più vittime delle proprie emozioni, saremo in grado di essere indipendenti e padroni di noi stessi.
Gli eventi accadono sempre per un motivo e da essi possiamo apprendere come migliorarci mano a mano che si va avanti.
Siamo noi che determiniamo il nostro destino attraverso le nostre azioni e i nostri pensieri.

4 commenti:

  1. Ciao Lorenzo, sono meravigliata per quello che leggo...la mia vita mi ha portato a delle scoperte simili alle tue...credo nell'enorme potere di ogni uomo attraverso l'amore e l'osservazione distaccata di se stessi.
    Siamo costantemente immersi nelle emozioni e dobbiamo solo imparare a respirare più lentamente e fidarci delle nostra parte saggia, (l'osservatore) ma sono curiosa di sapere come mai chiami le emozioni natura inferiore? Dai una denotazione negativa a queste parti di noi? Sai a essere sincera...lo capisco. Non sono proprio la parte più evoluta...di noi.
    Però penso che la strada per una pace interiore sia l'accettazione, ovvero amore incondizionato per noi stessi e per ciò che sentiamo(emotivamente).
    Nessuno ci ha mai amato così e noi non sappiamo farlo perchè non ne abbiamo avuto esperienza...ma io sono profondamente convinta che molte persone siano in cammino sulla propria strada per arrivare a questo ognuno con gli strumenti che ha.
    Per cui perchè non amarle e osservarle per conoscerci meglio? Senza venire investiti, certo, ma senza giudizio e con accolglienza...non credi che una piccola parola negativa sia motivo di giudizio e disfi il lavoro dell'osservazione distaccata?

    Perdona la mia contortagine....non sono brava con a scrive e con le parole.

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    1. Salve cara Alis, i miei riferimenti alla natura inferiore dell'uomo è quella parte di lui incontrollota che porta alla sopraffazione in lui dell'ego. Non è affatto una parte negativa, è una parte di noi e và accettata. Ma accettata non vuol dire lasciata fare. Bisogna solo saperla controllare. Come hai detto tu la strada è proprio l'accettazione, che passa sia per l'amore che per l'osservazione. Le chiamo emozioni negative perchè inducono in uno stato di addormentamento. Infatti negativo (per me) è inteso come polo, che non c'entra niente con il bene e con il male. Tutto quanto non deve essere giudicato. Nessuna contortagine Alis, anzi mi ha fatto piacere che ti sei esposta. Un abbraccio<3

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  2. Come bianco e nero?
    Yin e yang?
    Ho capito e sono felice che la pensi così, grazie a te che ti esponi...di questi tempi è facile trovare chi ti spara raffiche di giudizi...è così, ma è bello trovare e leggere di così tante persone, per me la condivisione è la chiave per cambiare il mondo.
    Una condivisione dove non c'è sopraffazione dell'altro...
    Ciao lorenzo piacere di averti conosciuto...

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    1. Esatto Alis, l'armonia degli opposti. Mi ha fatto molto piacere conoscerti e vedere che almeno qualcuno si è fatto avanti e ha esposto il suo pensiero. Se vuoi puoi anche seguirmi su Facebook :)

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