Risorto dalle stesse ceneri
in cui morto bruciavo,
ad aspettarmi il silenzio
di un trono inabissato
che lento emergeva
dalle acque del mondo.
Son tornato nella grotta
in cui Ella mi partorì,
offerta agli dei,
spina nel fianco
per i traditori di sommosse.
Niente vale la pena
di essere giocato
quando nell’attento gioco
una lucente pedina
muove scacco
al falso Re.
Si cerca perdutamente
una gioia scarlatta,
una connessione tra il cielo
e la nuda terra.
Invano si piange
ciò che si è perso.
Si nasce e si muore
nella nostra mancata solitudine,
ma è nel fluire della vita
che ci si accorge
che tutto ritorna
all’eterno principio.
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