Un processo
ovvio sembrava, radicato ormai nei geni fin dal principio, così
vollero farci credere.
Così
iniziò a dividersi, a catalogarsi, a conquistare la sua
pseudo-libertà, alla ricerca di territori da spartirsi, perchè
sembrava che quell'ammasso di terra e acqua era senza vita, come il
metallo più freddo, qualcosa da conquistare e da riplasmare.
Iniziarono
così le abitudinarie guerre, sia in scala ridotta e personale, che
massiccia e totale contro gli altri.
Rovine di
mondi, assassine di innocenti e di vita, inquisitrici di libertà.
Capirono
che la pace era l'unica salvezza, ma era troppo tardi affinchè
abbandonassero quello stile di vita oramai intrinseco nell'uomo, così
tutto si trasformò in abitudine e l'abitudine prese il posto della
verità.
Adesso la
verità è stata colorata con falsi colori e nessuno ha più gli
strumenti per poterla ricordare.
Ho voluto
iniziare così, con questa introduzione libresca di un mondo lontano
e forse finito, ma purtroppo questa non è una favola poichè il
mondo descritto è il nostro.
Siamo
quindi arrivati a questo punto un pò amaro, divenuto un gioco
abitudinario, a cui nessuno fa più caso se non in casi eccezionali.
Un gioco di
poteri, di libertà, a chi è economicamente più grande, a chi è
più furbo, a chi ha accumulato di più e a chi ha sottomesso più
persone.
Queste
ultime diventano vittime, schiave di un sistema che le sfrutta,
marionette incoscienti che prendono parte al grande gioco.
Le
istituzioni si mangiano fra loro, i popoli si odiano senza un
apparente motivo, guerre che scoppiano per motivi sempre più
personali e economici.
Il vecchio
sistema costruito con tanto impegno sta invecchiando e crollando, si
sta lasciando dietro tutte le parole, le regole, le leggi inventate
dall'uomo.
Mentre
questo mondo malato sta facendo le valigie, le persone si ritrovano a
chiedersi cosa faranno un domani, quale sarà il loro futuro, come
faranno a sopravvivere ora che il sistema sta crollando su di loro.
Hanno
sempre vissuto così, con delle regole, con degli schemi, perfino
comportamentali, e ora che tutto crolla e diviene incerto nessuno sa
più cosa fare.
Quello in
cui credevano, a cui facevano affidamente, è diventato un'illusione,
la verità si è aperta davanti ai loro occhi occhi e ora, per loro,
rimane solo il vuoto.
Qualcosa
sta prendendo forma dal sistema che sta cadendo, qualcosa che viene
da dentro le persone, una rivoluzione interiore, una presa di
coscienza.
Questo
vuoto non deve scoraggiare, anzi è lo strumento con cui conoscere se
stessi, è solo tramite il vuoto che qualcosa può nascere.
Qualcosa
sta cambiando veramente ma dobbiamo essere pronti a non ricadere
nelle trappole del sistema, a non lasciarsi scoraggiare dalle parole
che i media ci dicono per tenerci aggrappati al vecchio.
La scelta è
vostra e siete tutti protagonisti, nessuno escluso.
Il
cambiamento siete voi, non viene da un'entità, da una persona, da
una guida da un maestro, non c'è nessun salvatore, nessun partito
politico che può aiutarvi.
Si tratta
di prendersi le proprie responsabilità, si tratta di rischiare, di
ascoltarsi, di opporsi a questo stile di vita malato.
Si tratta
di far nascere in noi qualcosa di diverso, un nuovo modo di pensare e
di porsi nei confronti della vita.
Sta a voi
scegliere se rimanere un'otre vecchia o tentare di rinnovarsi.
il problema principale oggi, è che se non fai parte del sistema, non sopravvivi nemmeno. Sono le "trappole di Pirandello": il lavoro, la famiglia ecc.
RispondiEliminaSe non si instaura una società, un modus vivendi completamente parallelo, retto da leggi completamente diverse da quelle della civiltà occidentale, quest'ultima rimarrà sempre il "gold standard" della civiltà umana in generale e quindi le cose andranno sempre peggio.
Per il resto, io non ho paura del crollo del sistema, anzi QUESTO sistema tanto meglio se crolla una buona volta, e allora si, si potrà ricominciare...
Sono d'accordo con te Armando, solo chi si identifica e non riesce a vedere oltre il sistema non può che crollare insieme a lui, i restanti, quelli che vedono oltre, troveranno sicuramente una strada migliore.
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