Quei
suoni assurdi tra le mura
come
avvoltoi,
di
tenebra,
rapiscono
i nostri volti.
Le menti
sono annebbiate
dai
pochi passi
fatti
all’ombra delle rose,
questi
sono tempi di metallo
e di un
corpo svestito di fiori.
Le croci
lasciate a marcire
per
ignoranza e paura,
nessuno
mai salirà di nuovo
sul
trono che si specchia
dove
inizia e finisce
un sole
interiore.
Sempre
sarà guerra
nel
silenzio di questi giorni,
e
nessuno alzerà più il velo
alla
fanciulla incoronata
con le
spine della conoscenza,
tranne
chi in questa guerra
lucida
la propria pietra.
0 commenti:
Posta un commento