Un
incredibile tempesta di voci
si
abbatte sui muri
di
coscienze allo sbaraglio,
è un
soave battito di cuori
il
nostro sfuggevole incontro,
come un
sonno etereo
dove un
dio dorme
nella
caverna di suoni.
Un
giorno lontano
perso
nei ricordi
di
bambini deificati,
lì
nacque l'immagine
dell'uomo
di cristallo,
colui
che è
al di là
del tempo
e delle
morti prime.
Esiste
oltre tutto questo,
un
corpo, muto,
incredibile,
vasto,
come la
nave che per prima
ha
attraversato i mari ghiacciati
della
città d'inverno.
Tra le
bianche sponde degli scogli,
una
figura scarna
saluta
gli ultimi uomini,
una sola
lacrima in lontananza
affoga
ciò che è rimasto
del
passato incorruttibile.
L'uomo
di cristallo, da sempre
custode
delle nostre pene.
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