Quando
entrai nella città proibita,
al
confine tra la sabbia
e il
vento azzurro del nord,
molti
chiamarono la mia voce
dal
silenzioso crepuscolo
mentre
gli eletti barbari
furono
ripresi
nel vaso
caotico della vita.
Là,
dove le splendide aquile
in
armature arcane
proteggono
i sogni dei bambini
c'è un
passo che conduce
alla
dolce città d'oro,
reame
incantato
di
fiabeschi quadri dimenticati.
I
bambini entrano
ed
escono
dalla
grande porta celeste,
scherzano
con il paesaggio piumato
costantemente
sorvegliati
dal
grande leone di fuoco.
Pochi
sono coloro
a
possederne le chiavi,
troppi
nel loro aspro pensare
credono
che essa sia
solo
un'illusione antica
e persa
nei sogni.
Ma nella
luce del mattino
uno
sorgerà per tutti
ed
aprirà le porte
per
quella che sarà
la
nascita eterna.
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