Distante
dal tempo
in un
corridoio
di luci
e colori
come
quando afferri
il
nastro di una nuvola rosa.
I
tramonti e le albe
si
abbracciavano
vicini
ai miei piedi,
non sono
mai stato oltre
quelle
colline d’avorio.
Vidi il
sole e la luna
banchettare
con i principi,
un
immenso banchetto
per chi
è tornato
senza
aver mai perso
il filo
che lo lega a casa.
Mi
dispersi e mi ritrovai
al
giungere del mattino
e al
giungere della sera,
qui mi
cinsi i fianchi
con i
tesori del prato
con una
ghirlanda in testa
a
simboleggiar
il sacro
e il profano.
Questo
accadde
quando
ero piccolo,
lontano
da qui, nei ricordi,
di un
frammento
di
quell'anima senza tempo.
Ascolterete
ancora questo sogno
e vi
immergerete di nuovo
in
quell'acqua che preparai per voi.
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