Sabbia rossa
che si intervalla tra scatti d'umore
e balzi di virtù incontrollata.
La mente che vacilla
al suono di un coro di angeli,
la pistola puntata
in nome dell'evoluzione.
Visioni argentee
per perduti giovani
in abiti raggianti,
quella memoria arcaica
di una stalla al di là del sole.
Un galoppo fedele
al mastro fabbro,
la spada che si incrina
alla criniera del cavallo,
esibizione di ere danzanti.
L'universo ruota
in una spirale di spirali,
in un vortice di note
di vibranti corde
nelle arterie della terra
di uomo e di bambino.
Quando il velo di donna
è sollevato
dalle sue ciglia
emergono le musiche di ninfee,
quegli antichi passi
di nuove vite.
Era il tramonto dell'alba,
l'ultima speranza
del perduto popolo.
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