Si sente un sospiro
aleggiare nella notte
di un vasto, infinito,
ed eclissato mare d'oblio.
Chi cerca non trova
se non sapori di fragole
gocciolanti sangue,
spine di fango
intrecciate altezzose
danzano uccise
da uno spezzato cuore.
Furibonda la marcia,
cantico antico
lunare.
Recitano, e le udiamo,
preghiere di marmo
in scatole chiuse e rotte.
Pazientereste cicli
ad aspettare il suono
senza melodia
invecchiando appena.
Chiedere tempo
è una condanna amara,
altrove è luce sacra
giocando ciechi e fermi.
Nascite e morti
si equivalgono
nell'anno del serpente.
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