Non voglio più parlare
di occhi chiusi
o occhi aperti
di fronte a un cuore
che scalpita sfrenato
d'innanzi alla fragile vita.
Voglio portare nel petto
la spada in fiamme
che mio padre mi donò
quando venne il giorno
del mio battesimo.
Ricordo ancora le sottili foglie bianche
di quella quercia secolare,
là al centro del giardino
in cui mia madre mi rincorreva
quando ancora a malapena
sapevo pronunciar una parola in antico.
Questo è il destino
che spetta ad ogni uomo,
sollevare il capo
con il cuore in mano
e le radici sotto i piedi
che cantano la loro canzone.
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