Testamento

Ecco
tutto quello che sono
è in realtà un vapore
in questa eccelsa vita
vissuta con pesi
che solo gli stolti, come me,
conoscono fino in fondo.

In bilico
tra ciò che taglia
e ciò che invece
rende docili
come quei cani
a cui dato l’osso
smettono di abbaiare.

Le vesti mie son sassi
che fatico a togliere
dalle scarpe,
perché si aggrappano
come uncini
all’anima che mi custodisce.

Voglio svestirmi
morendo,
e rinascere
applaudendo,
conservando in me
ciò che realmente sono,
invece che fingere
di avere una storia
a lieto fine.

Aspetto solo che la luce
faccia da gogna alla mia illusione,
e che vada pure alla forca la mia storia
con tutto me stesso.

Perché in fondo
chi sono io
se non ciò
che sono?

Ecco,
trentatré giri di ruota
e il resto
infiniti anni di silenzio.

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