Sono
infiniti i fili
che
separano la ragione
dall’apparente
morte del pensiero.
Erranti
scudi in parata
sul
mare
il
segnale di un’ombra
che
si infrange sul petto
di
donne al proprio capezzale.
Terremoti
che scuotono
e
percorrono una linea
per
trafiggere le costole
in
agguato
sul
tempio.
Tormenti
e sogni,
incubi
e glorie,
qui
giace la memoria
di
chi colse il sole.
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